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Se ancora oggi è difficile misurare con precisione le dimensioni reali del mercato dell’impact investing, è giunto il momento di distinguere con maggior chiarezza gli investitori “solution first” da tutti gli altri.

Secondo l’ultimo report del Global Impact Investing Network il volume di investimenti globali nel settore dell’impact investing avrebbe raggiunto nell’ultimo anno il valore di oltre 500 miliardi di dollari. Una notizia, come vedremo da interpretare in modo più accurato, che sicuramente testimonia la diffusione della consapevolezza tra gli investitori (soprattutto istituzionali) dell’importanza di dirigere una parte degli investimenti verso attività che affrontino i crescenti bisogni sociali.

 

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Tuttavia, ancora oggi è difficile valutare con precisione le dimensioni reali del mercato dell’impact investing, il quale sconta una definizione tuttora piuttosto vaga. La stessa analisi di The Giin, se analizzata nel dettaglio, somma senza soluzione di continuità investimenti in equity e in debito, e si basa sull’autodichiarazione spontanea degli investitori: da questo punto di vista, il mercato reale dell’impact investing potrebbe essere molto più piccolo di quanto stimato.

Come ho scritto in un recente articolo ripreso da EVPA e Pioneers Post, la storica ripartizione tra investitori “impact first” o “finance first” dovrebbe oggi lasciare il posto a quella di investitore “solution first”. Così come a livello globale gli investitori stanno premiando le startup che sviluppano soluzioni nuove, conquistando un’elevata quota di mercato, mettendo in secondo piano la ricerca della redditività (a volte in modo insensato), allo stesso modo gli investitori “solution first” dovrebbero essere altrettanto ambiziosi, quando si tratta di investire nei settori in c’è maggiormente bisogno di soluzioni.

Essere ambiziosi, oggi, vuol dire sfidare gli stessi investitori: metterli di fronte alla responsabilità se sia più importante avere un taxi più velocemente sotto casa, o avere un sistema educativo più efficace. Offrire loro, quindi, la possibilità di finanziare grandi cambiamenti nel settore sociale, spiegando che se contribuiranno a sostenere questi investimenti, se sceglieranno le soluzioni giuste, creeranno valore economico anche per sé, come sta già avvenendo altrove.

Luciano Balbo
Presidente di Oltre Venture